Stiamo vivendo l’emergenza Covid-19 che ha travolto tutto il mondo, Italia compresa. Ma in Italia (e non solo) stiamo vivendo un’altra emergenza, che non é una novità perché viene da lontano, ma proprio in questo periodo di pandemia si é ulteriormente aggravata. Si tratta della crisi della natalità: nel nostro paese la situazione é già grave da anni, e nel 2020 si sono registrati ulteriori record negativi nel numero dei nuovi nati.

In questo contesto si sta molto parlando del nuovo “assegno unico per i figli”: si tratta del nuovo strumento approvato dal parlamento, al fine di dare un sostegno economico unico, duraturo e stabile, ai soggetti che hanno figli a carico.
Attualmente esistono già diverse agevolazioni, ma in alcuni casi si tratta di bonus non automatici, da richiedere ad enti diversi, con modalità diverse, a volte erogati solo per un anno di vita o comunque soggetti al rifinanziamento che ad ogni legge finanziaria sembra poter saltare. Da questo punto di vista, l’assegno unico é già un risultato importante.

E però, e però, la domanda che dovremmo porci é: grazie a questo strumento, una coppia che é indecisa se avere il secondo figlio ma non ha una stabilità economica, si convincerà? La risposta credo sia no. Non penso che fare figli sia una questione economica, ma é chiaro che con la situazione attuale le famiglie qualche domanda, legittimamente e responsabilmente, se la pongono.

Se vogliamo invertire la tendenza, bisogna intervenire in modo forte: ne va del futuro del nostro paese, anche se sembra che non ce ne accorgiamo.
Anche questa é un’emergenza, e va affrontata come tale.